Tutto sulla lingua Giapponese, ma anche sul paese del Sol Levante!
Nel libro dove sto studiando ("Il giapponese a fumetti 3"), quando introduce le frasi relative si sofferma su frasi relative Interne ed Esterne.
Delle frasi relative interne dice che "il sostantivo di cui si offrono informazioni forma parte della frase originale dalla quale deriva la relativa", mentre per le esterne riporta "il sostantivo sul quale si offrono informazioni non forma parte di un'ipotetica frase "breve".
Tuttavia non riesco a capire come distinguere le une dalle altre, perché non mi è molto chiaro il concetto.
Inoltre dice che per le relative esterne ci va necessariamente という per collegarle alla principale, a meno che non siano sostantivi che esprimono sensazioni o che possono essere percepite dai sensi; ovvero che le frasi vanno con という se esprimono pensieri o asserzioni.
È questa l'unica differenza per la quale mi serve distinguere i due tipi di frase?
Ciao...
non ho idea di cosa siano le frasi relative interne ed esterne. (O almeno, se me l'hanno insegnate o me le hanno insegnate con un altro nome, o l'ho rimosso totalmente dal cervello)
ho provato a guardare un po' su internet ma non ho trovato granché
Hmm, allora in quali casi ti hanno detto che nelle frasi relative va messo という per collegarle alla frase?
Non ho ancora guardato gli appunti
Non ho trovato niente sugli appunti...
A parte che il concetto di frase relativa non mi riuscirebbe a spiegarlo nemmeno per la lingua italiana, (c'era un motivo se a italiano nei compiti di grammatica prendevo 4)
Ciao! Se il problema riguarda il significato del termine "relative esterne e interne", allora posso dirti che non è un concetto estraneo alla nostra lingua. Vero è che non abbiamo una distinzione vera e propria, ma prova a considerare le frasi: "Ho conosciuto Paolo, che viene da Milano"
e
"Ho dato i libri a Paolo, che veniva da Milano"
Tralasciando il cambio dei tempi, scelto per pura ragione estetica, noterai che nella prima frase Paolo è un complemento Oggetto, quindi un complemento diretto. Nella seconda, invece, è un complemento di termine, ossia indiretto. La frase semplice, detta minima, è soggetto+verbo+complemento oggetto, se non erro, quindi nel primo caso la relativa si costruisce su un complemento diretto, ed è per ciò riconducibile ad una frase semplice: in un certo senso, interna! Nel secondo caso invece è esterna poiché il complemento a cui si riferisce non rientra nella frase minima (che in quel caso sarebbe semplicemente "Ho dato i libri"), essendo infatti legata ad un complemento indiretto...
Spero di essere stato chiaro e di non aver commesso strafalcioni ç_ç
sarebbe un pessimo debutto altrimenti xD
@ Draconiano
Spero di non essere inopportuna ma volevo chiederti una cosa sul tuo metodo di studio. Hai un qualche metodo particolare per esercitarti sulle lezioni di Giapponese che studi? Non so, ti inventi tu eventuali esercizi per impratichirti oppure semplicemente ripassi la lezione fino ad avere chiari i concetti?
Io riscontro qualche problemino nel verificare il mio livello di comprensione delle lezioni perchè ci sono pochi esercizi che mi aiutano a chiarire eventuali dubbi o per rendermi più chiaro l'utilizzo delle regole spiegate.
Eh è difficile! Io in generale cerco di creare occasioni per mettere insieme tutto quello che ho appreso.
Mi spiego: Quando avevo appena imparato l'uso della particella "mo", ho iniziato a scrivere dialoghi in cui provavo a inserire quella particella assieme a tutti gli altri elementi che conoscevo.
Se ad esempio prima scrivevo:
A: "hajimemashite, watashi wa kyon desu."
B: "Dozoyoroshiku oregaishimasu, kyon kun. Watashi wa Tanaka san desou."
A: "Sou desu ka. Tsumimasen, Anata wa nihon no gakusei desuka."
B: "Iie, watashi wa nihon no gakusei dewa arimasen. watashi wa nihon no sensei desu"
etc etc
ora ci aggiungo anche
A: "Sato-san mo nihon no sensei desuka"
e così via.
Mi sono spiegato? se ho fatto qualche errore vi ringrazio in anticipo per la correzione ^^